sabato 7 marzo 2015

L'INNO CANNIBALE DALLA PIRAMIDE DEL FARAONE UNAS

L'INNO CANNIBALE E' GIUNTO FINO A NOI DA EPOCHE REMOTE COME UN RIFLESSO DELLA SMARRITA COSCIENZA UNIVERSALE, E SEMBRA DESCRIVERE IN CHIAVE MITOLOGICA FENOMENI ASTRONOMICI DA POCO SCOPERTI. IL RE ANCESTRALE, COME "PRIMO FRA GLI UOMINI", DETERMINAVA L'ORDINE COSMICO COME ESTENSIONE DELLA PROPRIA INCORRUTTIBILE VOLONTA', ASSIMILANDO LA MAGIA DEI SUOI PREDECESSORI CON IL RITO ANTROPOFAGO. COSI' IL RE DAVA INIZIO AD UNA NUOVA ERA, COME LA NASCITA DI UN NUOVO UNIVERSO.

Foto: la parete della piramide di Unas, a Saqqara, in Egitto, con i geroglifici del Rito Cannibale.

"L’Ieri mi ha generato. Ecco l'Oggi. Io creo il domani" (dal Libro dei Morti)

“Io sono l’Uno che presiede l’Abisso Primordiale e i miei poteri sono i poteri degli Dei. Io provengo da Atum. Io ho conoscenza.” (Formula per affrontare il serpente Apophi)


L'Inno Cannibale è un documento letterario straordinario. Si compone di due incantesimi (Testi delle Piramidi 273 e 274) iscritti sul frontone orientale dell'anticamera della tomba del faraone UNAS  a SAQQARA (Unas o Wenis, ca. 2378-2348 a.C.) , l'ultimo re della V dinastia (ca. 2487 - 2348 aC) e il suo successore, il faraone TETI (ca. 2348-2198 aC), ha avviato la VI dinastia dell'Antico Regno (ca. 2670-2205 aC). L'Inno cannibale aveva origini antichissime, di sicuro addirittura preistoriche e predinastiche. Trasmesso oralmente di generazione in generazione da tempi remotissimi, venne composto in forma scritta dai sacerdoti della III e IV dinastia (2700 a.C. al 2620 a.C). Alcune trascrizioni dei libri narranti la creazione dell'universo si trovarono sulle pareti della piramide di UNAS, e dovevano servire ad accompagnare il Re defunto nel suo viaggio nell'oltretomba. Il DUAT, nei tempi più antichi, era considerato una regione celeste, comprendente Orione, il Leone e l`Orsa Maggiore e raffigurato con una stella racchiusa in un cerchio; in seguito all'evoluzione del mito venne riconsiderato come un cielo sotterraneo chiamato "la terra di sotto".  Nel DUAT l'anima del faraone si trovava in uno stato di sospensione, fuori dal tempo, in balìa di numerosi pericoli che si annidavano fra l'oscurità, fra cui l'intervento del serpente APOPI, incarnazione del male assoluto, in attesa della resurrezione. Il DUAT era la regione del nulla, il polo negativo, al quale l'anima (KA) del faraone, dopo molte prove, non doveva soccombere, provando il suo valore, allo stesso modo in cui l'universo non potrebbe esistere senza l'espressione della volontà, il VERBO, rappresentato dalla presenza del RE. Nemmeno gli dèi avrebbero potuto esistere se il RE non fosse risorto incarnandosi nel suo successore. MAAT (l'ordine e l'armonia universale che determina la vita) è  la polarità opposta al DUAT (tenebra, disordine ed annichilimento). Per poter compiere interamente il percorso e superare gli ostacoli del DUAT, il RE doveva integrare la magia e l'energia creativa del suo predecessore, a ritroso nel tempo, fino al primo RE DIVINO: OSIRIDE, confermando in questo modo la chiusura del cerchio dei cicli dell'universo e l'eterna rinascita di ogni elemento, garantiti dalla resurrezione del RE che incarnava l'essenza stessa del TUTTO, e garantiva l'ordine della MAAT attraverso il potere della magia che gli dèi gli avevano conferito. Dobbiamo sempre ricordare l'enorme arco temporale che la civiltà egizia ricopre, o piuttosto quello di cui possiamo avere testimonianze, poichè nemmeno gli antichi egizi conservavano memoria dell'origine della propria antichissima civiltà, essa si perse nella notte dei tempi, fu forse cancellata da disastri naturali, dall'innalzamento delle acque durante la deglaciazione...insomma, forse solo pochi sacerdoti e faraoni iniziati si potevano tramandare le informazioni sulle origini. Basti pensare che la più grande piramide di GIZA viene definita "di CHEOPE" per il semplice fatto che nelle sue fondamenta venne trovata un'approssimativa iscrizione riportante il nome CU-PHU, CHEOPE appunto, ma molti più indizi la fanno risalire ad epoche inimmaginabili che la comunità accademica non potrebbe mai ammettere. La civiltà egizia conosciuta si estende per 5000 anni fino al 30 a.C., per 33 dinastie, e durante questo immenso arco di tempo la concezione dell'aldilà, la filosofia sulla vita e sulla morte, i rituali, ecc... si modificarono molto. Ad esempio fino all'XI dinastia (1991 a.C. circa), il viaggio nell'aldilà e la resurrezione dopo la morte era prerogativa esclusiva del FARAONE, perchè egli rappresentava la coscienza reggitrice del mondo, l'ordine di MAAT (derivante dalla consapevolezza-conoscenza perfetta dell'UOMO DIVINO, il RE) senza il quale l'universo si sarebbe annullato. Il potere della magìa donato dagli dèi al FARAONE consisteva soprattutto nell'evocazione: evocare il nome delle cose e delle entità consisteva nell'impossessarsi della loro essenza, nel divenire parte del loro destino, ed era il primo atto creatore; per gli egizi il nome aveva un'importanza fondamentale così come la magia che esso avviava.

L'INNO CANNIBALE  E IL PARALLELISMO CON LE NUOVE TEORIE SCIENTIFICHE

Secondo l'INNO ANTROPOFAGO l'ultimo faraone avrebbe divorato tutti i suoi predecessori continuando il suo pasto fino a quando il "cielo fosse sceso in terra e fosse anch'esso divorato dalle viscere della terra". Il DUAT, come abbiamo descritto, era il polo negativo della filosofia e della vita, l'annichilimento dell'esistenza, il nulla, concepito come un mondo sotterraneo che il FARAONE, dopo la morte, doveva superare in vista della resurrezione, per dare inizio ad una nuova Era. Per rinascere e rigenerare sè stesso il FARAONE doveva cannibalizzare, come descrive l'Inno, i suoi predecessori per assimilarne il potere e la MAGIA. La MAGIA, nell'Antico Egitto, aveva un ruolo fondamentale, nella consapevolezza dell'essenziale azione della mente immaginativa sulla realtà: "IN ME MAGO AGERE", tradotta in verbo e volontà. Detto questo non si può fare a meno, come infatti hanno pensato molti studiosi, di cogliere il parallelismo con i recenti studi astrofisici che hanno ipotizzato, al centro della nostra GALASSIA, la presenza di un enorme BUCO NERO di altissima densità che starebbe inghiottendo la VIA LATTEA e sarebbe la causa della sua conformazione spiraliforme, allo stesso modo in cui, nel MITO ANTROPOFAGO, il faraone, dopo la morte, avrebbe divorato ogni cosa nell'universo, allo scopo di rigenerare sè stesso e la realtà cosmica. Se davvero la nostra GALASSIA sarà destinata ad essere annichilita dal GRANDE VORTICE, l'universo non finirà comunque, perchè la materia compressa risucchiata dal BUCO NERO genererà una nuova esplosione, creando un nuovo universo. E l'esplosione di MATERIA sarà fondamentalmente un'esplosione d'INFORMAZIONE, un BIT BANG (essendo la materia, infatti, "informazione", pensiero), correlata perciò perfettamente al concetto di VOLONTA', VERBO, espresso dal FARAONE-UOMO-DIO nell'atto creativo. La concezione della VIA LATTEA come un sentiero per il raggiungimento del mondo degli dèi apparteneva a quasi tutte le antiche civiltà del pianeta, compresi i MAYA, che la definivano "ALBERO DEL MONDO". L'INNO CANNIBALE è strettamente legato al mito di OSIRIDE e al viaggio del faraone attraverso il fiume cosmico dopo la morte. Gli egizi consideravano ABYDOS, luogo in cui si trova la tomba sotterranea di OSIRIDE, (l'OSIREION), come il luogo da cui furono dettati i principi della conoscenza ancestrale ad opera, appunto,  dello stesso OSIRIDE, RE-DIO testimone e divulgatore presso gli uomini, in ogni angolo del pianeta, di una cultura antichissima di cui gli Egizi stessi persero memoria, pur essendone gli eredi. La speranza di resurrezione legata al culto di OSIRIDE attirava ad ABYDOS masse di pellegrini che vi compivano sacrifici ed innalzavano preghiere. SESOSTRI III (1878-1841 a.C.) fece scolpire una statua con l'effigie segreta del dio, ricoperta poi con l'oro predato durante le campagne militari in NUBIA, descritta nei testi egizi come "suo padre Osiride, primo degli Occidentali (Khantiamenthiu). Il corpo del faraone defunto, incarnazione di OSIRIDE, è molto probabile fosse mummificato nell'OSIREION di ABYDOS, dove i "MUMIA", gli imbalsamatori con il capo coperto dalla maschera di ANUBI, procedevano  alla creazione della mummia reale. I 70 giorni utili alla preparazione della mummia, che alla fine veniva immersa in una vasca piena di natron (sale, dall'antico egizio Ntry= puro, divino, a sua volta derivante da "Ntr"= dio) si accordavano con lo stesso periodo del ciclo di SIRIO prima che scomparisse all'orizzonte, dopo i quali il corpo del faraone veniva levato in piedi e si concludeva, così, il ciclo della morte e rinascita. "Come sopra, così sotto": gli egizi consideravano ogni manifestazione terrena come lo specchio di una superiore manifestazione divina, in questo modo la VIA LATTEA verso il mondo degli dèi era considerata come la continuazione celeste del fiume Nilo. I greci, all'epoca di OMERO, chiamavano la VIA LATTEA "Okeanos", "Eridanos", lo stesso nome con cui veniva chiamato il NILO.

INNO CANNIBALE:



"Cadde giù dall'acqua del cielo,
Tremarono le stelle,
Scosse le ossa di Aker,
Coloro che stavano sotto volarono quando videro
La resurrezione di Unas

L'Akh di Unas è dietro di lui,
I conquistati sono sotto i suoi piedi,
I suoi dei sono dentro di lui,
I suoi Uraei sono sulla sua fronte.
Le parole di Unas lo proteggono.
Unas, questo toro del cielo
Che si è fidato della sua volontà

Vivendo sulle emanazioni di fuoco dal
Lago di fiamme.
Unas, che divorò gli uomini e visse sopra gli dei.
Unas, l’assassino degli dei.

Osserva Amkebu che li catturò per Unas.
Osserva Tecber Tep F che li ha conosciuti e
li ha guidati da Unas.
Osserva Her Tbertu che li ha catturati
Osserva Khensu il macellatore di signori
che ha tagliato le loro gole per Unas.
Osserva Shesemu che li ha fatti a pezzi per Unas.

Unas ha ingerito i loro spiriti
e ha fatto festa sulla loro immortalità.
Egli ha consumato le loro ombre
Unas, l’assassino degli dei.

Unas il grande Sekhem.
Il Sekhem dei Sekhemn.
Unas il grande Ashem.
L’ Ashem degli Ashemn.
Osserva Orione…la resurrezione di Unas.
Osserva Orione…la resurrezione di Unas.

Unas ha preso possesso
dei cuori degli dei.
Unas si è nutrito delle loro interiora.
Egli si è ingozzato delle loro sacre parole non dette.
Egli ha assimilato la saggezza degli Dei.
La sua esistenza è eterna.

Osserva le anime degli dei che sono in Unas.
I loro spiriti sono in Unas.
Le fiamme di Unas nelle loro ossa.
Le loro ombre sono con le loro forme.
Unas sta sorgendo.
Nascosto, nascosto".

CONCLUSIONE

DUAT e MAAT (caos e realizzazione) non dovevano essere intesi come due mondi separati, ma l'uno come il completamento dell'altro, attraverso il percorso guidato dalla CONOSCENZA, il vero elemento fondamentale che determinava l'autorità del FARAONE. Le più antiche civiltà da noi conosciute e le loro caste, specialmente quella egizia, furono le ultime depositarie della naturale consapevolezza del COSMO concepito come estensione dell'essenza dell'uomo, in questo caso, l'uomo-dio, il FARAONE. Il concetto di "regalità" primordiale era essenzialmente legato non al potere in sè, ma alla CONOSCENZA, intesa come garanzia della giustizia e dell'equilibrio universale, espresso dall'ordine di MAAT. L'Inno Cannibale era intrinsecamente legato al mito di Osiride come garanzia per l'uomo di resurrezione e reintegrazione nei cicli della natura e dell'universo, espressione del volere degli dèi: "così sopra, come sotto", senza soluzione di continuità.  

Alessia Birri 7 marzo 2015

Galleria fotografica:

Stele del faraone Unas con il nome e la titolatura del sovrano.

Quel che rimane della piramide del faraone Unas a Saqqara e il viale cerimoniale.

Mappa della piramide di Unas.

Mappa delle camere e dei tunnel della piramide di Unas.

Geroglifico con il nome del faraone Unas.

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Inno Cannibale; testo:
  http://vulgarmetal.forumcommunity.net/?t=11286989

 Il Rito del Cosmo antropofago:
http://users.libero.it/hvitto/harris/news.htm

Il mito di Osiride:
http://soscollemaggio.com/it/esoterismo-egizio-il-mito-osirideo.html

Faraone Unas; Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Unis